L'ASSESSORE PER I BENI CULTURALI ED AMBIENTALI E DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Visto lo statuto della regione; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 agosto 1975, recante norme di attuazione dello statuto della regione siciliana in materia di tutela del paesaggio, di antichita' e belle arti; Visto il testo unico delle leggi sull'ordinamento del Governo e dell'amministrazione della regione siciliana, approvato con decreto del presidente della regione 28 febbraio 1979, n. 70; Vista la legge regionale 1 agosto 1977, n. 80; Vista la legge regionale 7 novembre 1980, n. 116; Vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497, sulla protezione delle bellezze naturali e panoramiche; Visto il regolamento di esecuzione della predetta legge n. 1497, approvato con regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357; Vista la legge 8 agosto 1985, n. 431; Visto il decreto del presidente della regione n. 6481 del 17 novembre 1966, pubblicato nella Gazzetta ufficiale della regione siciliana n. 35 del 12 agosto 1967, con il quale ai sensi e per gli effetti della legge 29 giugno 1939, n. 1497, veniva dichiarato di notevole interesse pubblico e sottoposto alle disposizioni vincolistiche previste dalla stessa legge parte dell'agglomerato urbano del comune di Modica; Esaminato il verbale redatto nella seduta del 20 dicembre 1986, nella quale la commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Ragusa ha proposto l'ampliamento del vincolo paesaggistico imposto su parte del territorio comunale di Modica con il succitato decreto del presidente della regione n. 6481 del 17 novembre 1966; Rilevato che, per effetto del proposto ampliamento, l'area assoggettata a vincolo risulta ora delimitata secondo la descrizione che segue: "Il perimetro del vincolo ha inizio dalla testata ovest del ponte Margi sul torrente Pisciotto, quindi attraversa tale corso d'acqua e procede verso sud seguendo la strada di collegamento tra la strada statale n. 115 e Modica Alta fino a giungere in contrada Gallinara. Percorre, poi, l'attuale via Loreto fino all'incrocio con via Botta, che viene percorsa verso nord-est fino all'incrocio con corso Sicilia. Prosegue, quindi, verso nord-est, lungo la via Roma, gia' Cunsolo - strada provinciale n. 28 per Noto -, sino al ponte Passo Gatta, girando il quale torna verso il centro abitato attraversando la strada provinciale Modica-Noto fino al muro a secco, perpendicolare a detta strada, posto alla progressiva 0+775. Segue, quindi, il filo perimetrale del muro fino ad incontrare la via S. Marco Misto, e la percorre in direzione Cava di Ispica fino all'incrocio superiore della via privata che collega trasversalmente la grande curva a gomito a quota 450; successivamente piega in linea retta, in direzione sud-est, fino ad incontrare l'estremita' ovest della parte in rettilineo della strada che collega contrada Catanzarello con contrada Serrapero. Da questo punto prosegue in linea retta, in direzione sud, fino ad incontrare la via S. Giuliano-Macalle' nel punto nel quale essa si incrocia con la strada per il quartiere S. Paolo. Da questo punto percorre, quindi, la stessa via S. Giuliano-Macalle' fino al ponte di S. Giuliano; da qui prosegue, poi, in linea retta, seguendo l'allineamento del ponte stesso, per ml 175 misurato dall'asse della via S. Giuliano, e da quest'ultimo punto continua, in direzione sud-ovest, secondo una linea parallela all'asse viario della strada Modica-Sorda detta di S. Giuliano. Incrocia, quindi, la strada Cozzo-Rotondo che percorre verso ovest fino ad incontrare la via Modica-Sorda detta di S. Giuliano. Prosegue per questa ultima via, in direzione sud, fino all'incrocio con la via Trapani-Rocciola, e da qui piega verso nord-ovest seguendo via Trani fino alla statale 115. Da quest'ultimo punto discende per un breve tratto, verso sud, la strada statale n. 115 fino ad incrociare la strada della Caitina che percorre sino al quadrivio posto a quota 408, e da qui piega, in direzione nord-est, lungo la trazzera che percorre per 250 mt, quindi gira a 90 gradi verso nord-ovest seguendo la linea ideale che incrocia il braccio della strada Caitina che conduce al piazzale Antenne RAI. Percorre interamente quest'ultimo tratto stradale in direzione sud-ovest, e prosegue, in allineamento con la stessa strada, sino ad incrociare la variante alla strada statale n. 115 in contrada Monserrato. Segue, quindi, detta variante in direzione nord-ovest fino ad incrociare la strada di penetrazione del quartiere Dente. Percorre quest'ultima via e, successivamente, la via Dente verso est, fino ad incrociare la vanella Dente-Idria davanti al civico n. 3. Prosegue per detta vanella verso nord-ovest fino ad incontrare la via S. Antonio-S. Marta. Percorre quindi il tratto fino alla curva a gomito in cui questa strada piega ad est, e, successivamente, segue la via S. Antonio-S. Marta fino all'incrocio con la via Montagna Idria che percorre verso nord piegando, poi, sempre su detta via, verso ovest lungo il muro di confine posto sul prolungamento della strada che lambisce il lato nord del cimitero. Proseguendo per quest'ultima strada, che corre lungo il perimetro di cinta del cimitero, giunge sino allo spigolo nord-ovest dello stesso, e da qui imbocca la strada di accesso al cimitero in direzione nord, percorrendola per 190 mt fino alla curva, quindi prosegue, nella stessa direzione, per altri 120 mt circa fino ad incontrare la strada Ragusa-Modica (ex strada statale n. 115). Da quest'ultimo punto, mantenendosi ad una distanza costante di 250 mt dall'asse del corso d'acqua Pisciotto, prosegue parallelamente ad essa fino ad incontrare, in contrada S. Antonio Lo Piano, la strada di collegamento tra la strada statale n. 115 e Modica Alta. Percorre, infine, detta strada verso nord fino a ricongiungersi con il punto di partenza dello stesso perimetro di vincolo posto sul ponte Margi sul torrente Pisciotto. E', pertanto, compreso nella delimitazione anzidescritta il territorio interno del nucleo urbano gia' sottoposto con decreto del presidente della regione n. 6481 del 17 novembre 1966 a regime di tutela ai sensi della legge n. 1497/1939"; Accertato che il predetto verbale del 20 dicembre 1986 e' stato pubblicato all'albo pretorio del comune di Modica e depositato nella segreteria del comune stesso, per il periodo prescritto dalla legge n. 1497/1939; Considerato che il paesaggio urbano della citta' di Modica e' caratterizzato da un serrato rapporto tra l'ambiente costruito e quello naturale costituito dalla zona di fondovalle e da due corsi d'acqua, la Fiumara di Modica e il Torrente Pisciotto, e contornato da splendide pareti rocciose che fungono da fondale scenografico. Tale rapporto si e' sviluppato nel rispetto delle caratteristiche geomorfologiche del sito, in quanto il paesaggio "artificiale", costituito, tra l'altro da testimonianze rupestri che si fanno risalire fino alla prima eta' del bronzo, ha sempre rispettato quello naturale, traendone, anzi, validi spunti che hanno consentito il raggiungimento di un perfetto stato di coesistenza unico ed irripetibile; Considerato che Modica, adagiata in parte sul fondovalle a forma di ipsilon ed in parte sulle pendici delle colline, fin quasi a sfumarsi con le rocce calcaree dei suoi pittoreschi crinali, rappresenta un organismo sintetizzabile come "unicum" sia dal punto di vista morfologico, che da quello dell'immagine, in quanto forma e qualita' urbana si coniugano con gli splendidi squarci naturali, creando un paesaggio di rara bellezza. La citta' ha mantenuto parte del tessuto e del tracciato viario medioevale, caratterizzato da valori ambientali, architettonici e tipologici che sono espressione di una cultura e di una "ars aedificandi" altamente qualificata, peraltro testimoniata dalla presenza nell'attuale organismo urbano di svariati esempi stilistici riferiti al barocco, al neoclassicismo e al periodo otto-novecentesco e di grande livello di espressione; Considerato, inoltre, che la "forma urbana" di Modica, intesa nella sua accezione storicizzata di "unita' di paesaggio" per la sintesi inscindibile di valori urbanistici e naturalistici, e' apprezzabile da numerosi punti di vista lungo le strade sia urbane che di accesso al centro abitato, ed e' inoltre fruibile, quale elemento determinante del panorama, da quasi tutti gli edifici della citta', sia pubblici che privati"; Ritenuto che con il vincolo di cui al presente decreto, che integra quello gia' istituito con decreto del presidente regionale n. 6481 del 17 novembre 1966, non si vuole impedire agli organi comunali di continuare a svolgere la loro opera di tutela di Modica, bensi' si intende fornire la citta' storica di un ulteriore strumento di salvaguardia, in attesa di un piano urbanistico piu' consono alle esigenze di tutela e valorizzazione, atto a bloccare qualsiasi fenomeno destabilizzante che possa compromettere gli alti valori paesaggistici ed ambientali dell'area con una edificazione disordinata ed incontrollabile. E purtroppo, per taluni aspetti, Modica sta irrimediabilmente perdendo il legame culturale con la tradizione tanto nel collegamento con la cornice naturale in cui e' inserita, quanto all'interno della stessa citta' storica, con l'esecuzione di alcune opere che non hanno rispettato l'impianto tipologico-strutturale originario e i partiti architettonici degli edifici, delle coperture (che rappresentano uno degli elementi fra i piu' significativi del paesaggio urbano in quanto rilevabili da quasi ogni punto di vista), dell'arredo urbano e delle caratteristiche cromatiche e materiche; Ritenuto, pertanto, che, nella specie, ricorrono evidenti motivi di pubblico interesse, che suggeriscono l'opportunita' di sottoporre a vincolo paesaggistico il centro abitato di Modica e le vallate contermini, come sopra descritti, in conformita' della proposta del 20 dicembre 1986 della commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Ragusa; Rilevato che, entro i termini di cui alla legge n. 1497/1939, non e' stata prodotta alcuna opposizione alla sopracitata proposta di vincolo della commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Ragusa; Rilevato, ancora, che l'apposizione del vincolo comporta soltanto l'obbligo per i proprietari, possessori o detentori, a qualsiasi titolo, degli immobili, ricadenti nella zona vincolata, di presentare alla competente Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali, per la preventiva autorizzazione, qualsiasi progetto di opere che possa modificare l'aspetto esteriore della zona stessa; Decreta: Art. 1. Per le motivazioni espresse in premessa e ad integrazione di quanto gia' statuito con decreto del presidente regionale n. 6481 del 17 novembre 1966 - per effetto del quale venne sottoposta a vincolo parte dell'agglomerato urbano di Modica, delimitata in blu nell'allegata planimetria, che forma parte integrante del presente decreto - il territorio dello stesso comune, comprendente parte del centro abitato di Modica e le vallate contermini, descritto come sopra e delimitato in rosso nella stessa planimetria, e' dichiarato di notevole interesse pubblico, ai sensi e per gli effetti dell'art. 1, numeri 3 e 4, della legge 29 giugno 1939, n. 1497 e dell'art. 9, numeri 4 e 5 del relativo regolamento di esecuzione, approvato con regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357.